Da vari anni il Centro Anziani “La Famiglia” organizza per i propri soci, avvalendosi dell’organizzazione tecnica di alcune agenzie viaggio, gite turistiche e viaggi in Italia anche all’estero. Sono viaggi sempre molto graditi di mezza giornata per visitare ville venete o città a noi vicine, di una giornata per città o luoghi più lontani e di più giorni per regioni italiane ed estere.
E’ assai interessante, infatti, vedere, nelle grandi e piccole città d’arte, italiane ed europee, numerosi gruppi di persone anziane intente a visitare con grande attenzione luoghi più o meno famosi, ascoltare le guide, discutere e scambiarsi opinioni. Nessuno appare stanco ed annoiato e tutti sono così vivaci da far invidia ai giovani.
E’ questo un fenomeno dei nostri tempi, che non riguarda, in ogni caso, solo gli anziani italiani, che forse sono arrivati buoni ultimi nel mondo dei viaggiatori, ma un po’ tutte le persone di una certa età del mondo occidentale, giapponesi compresi (quanti ne troviamo!!).
Bisogna domandarsi il perché di questo nuovo costume e la risposta ha sicuramente diverse spiegazioni.
Innanzi tutto l’anziano è oggi più indipendente, più autonomo, meno legato ai vincoli di una volta. E’ più indipendente sul piano economico, perché, dopo anni di lavoro, può godere, nella maggior parte dei casi, di una pensione che sa anche oculatamente risparmiare per lasciarsi qualche spazio di svago; è più autonomo, perché la medicina ha migliorato il suo stato di salute fisica e mentale ed egli può godere in pieno della sua libertà.
Il migliorato livello culturale, dipendente da un maggiore grado di istruzione, dall’informazione televisiva e dalla lettura di libri, quotidiani e settimanali, porta ad una maggiore curiosità e spinge ad interessi diversificati.
Inoltre si viaggia in gruppo perché stare insieme è più piacevole, soprattutto se il gruppo è formato da conoscenti, da amici e da coetanei. In questo modo la vita sociale diventa più attiva, si esce dalla solitudine, si parla con gli altri, si scambiano esperienze ed opinioni, si conoscono cose nuove e, piano piano, ci si abitua a guardare meglio, a capire di più e a manifestare le proprie opinioni: in parole povere, si continua ad imparare che è la migliore attività per sentirsi giovani.
Il turismo degli anziani non è mai passivo perché essi non si limitano ad ascoltare, ma pongono domande, sono sempre attenti alle spiegazioni, confrontano le loro esperienze passate con quelle nuove che vanno acquisendo.
Non c’è nulla di più gratificante che tornare a casa e parlare con gli amici di quello che si è visto e appreso.
Certamente l’anziano non ha magari più tanto tempo davanti a sé, per questo vuole godere di ogni attimo della sua vita come un eterno Ulisse.